IL METODO HADD

L'allenamento per tutte le altre distanze e la tecnica di corsa
maarco72
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da maarco72 »

Alla fine gli.universitari sono.l'opposto di chi fa la cl a ritmo maratona..sono due estremi..estremi.che.statisticamente non portano grandi risultati.poi se uno si diverte a seguire un.metodo o l'altro è un.altro discorso.
maarco72
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da maarco72 »

Anch'io corro.i.lenti sensazione..cmq.mai.o raramente sotto.i 4'30''...rigenerante vado come viene..5..5'10''...a fronte di un.rg attuale(presunto)di 3'40/45
lucaliffo
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da lucaliffo »

cicciometiccio ha scritto: mar 14 mar 2017, 23:05
lucaliffo ha scritto: mar 14 mar 2017, 20:39 cicciometiccio,
il difetto peggiore del metodo è l'uso delle % uguali per tutti.
E' FALSO che una stessa % significhi stesso sforzo e stessi avvenimenti fisiologici urbi et orbi.
mi sembra di averlo spiegato a sufficienza nel mio blog negli aerticoli etichetta "cardio".

c'è gente che all'80% fa un lento assolutamente rigenerante mentre per altri è un medio.
io in questo momento al 70% CAMMINO (veloce...) invece a 18 anni correvo lento a RG10+60".
quando si invecchia la fcmax si abbassa e quindi tutti i punti intermedi tendono ad avvicinarsi tra loro e alla fcmax, anche in %.
io sono uno che la cl non la fa fare svelta come le eminenze famose... ma, da una statistica sui miei atleti risultò questo:

statistica atleti sub-40 (21-39 anni).
media fcmax: 188
media fc soglia: 171 - 91%
media fc cl: 141 - 75%
madia diff.bpm max-soglia 17

statistica ultra40enni (40-54 anni).
media fcmax: 180.
media fc soglia: 168 - 93.3%.
media fc cl: 142 - 79%.
media diff.bpm max-soglia 12

ora, se prendiamo questi che fanno lenti facili al 79% e li costringiamo ad andare al 70% che succede? camminano.
rjo dedurrebbe che camminano perchè sono aerobicamente fiacchi, stronzata! perchè invece sono proprio quelli più forti nella maratona o nella 100km!
mentre nel primo gruppo dei giovani ci sono parecchi mezzofondisti veloci che dai 5km in su fanno pena.
Grazie per la risposta. I numeri mi piacciono per cui mi hai reso felice :D Il concetto mi è chiaro adesso. :thumleft:
Quindi se ho capito bene i ritmi per la cl sono stabiliti dai tuoi atleti andando a sensazione, giusto? O c'è anche un tuo contributo/indicazione?
Sulla soglia sono poco esperto: qui come la determini?

Ciao
la soglia la misurarono per i fatti loro secondo vari protocolli di laboratorio, io non la faccio misurare.
le cl a sensazione però io monitoro guardingo, se percepisco cose che non mi quadrano intervengo, osservando tutto (passo, fc assoluta, fc %, come vanno gli allenamenti, ecc.)
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da Zedemel »

cicciometiccio ha scritto: mar 14 mar 2017, 22:52
Non ci stiamo capendo.
Volevo dire che per chi usa i battiti come "proxy" di fatica/affaticamento, il ragionamento te lo ribaltano: è normale avere battiti diversi anche facendo lavori identici (es: una corsa lenta) in giornate ravvicinate e proprio grazie ai bpm potresti/dovresti adeguare le uscite (quando sono più alti, andando meno veloce e viceversa), proprio perché dovresti sentirti più stanco il giorno che hai battiti più alti (sempre a parità di tutto il resto). Invece, sempre secondo questo ragionamento, sbagli "tu" a fissarti ad andare allo stesso passo (es. 5.30) quando i battiti ti "dimostrano" che (esagerando) hai fatto 2 lavori diversi (nel giorno che erano più alti magari per loro hai fatto una corsa media),
Spero di essere stato più chiaro, sempre specificando che provo a mettermi in panni non miei eh
in realtà non è nemmeno così certo il legame stanchezza-battiti alti. Mi è capitato di avere battiti bassi ma sentirmi comunque stanco.
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Re: RE: Re: IL METODO HADD

Messaggio da salvassa »


cicciometiccio ha scritto: Volevo dire che per chi usa i battiti come "proxy" di fatica/affaticamento
È un proxy sbagliato... se i cuorietici venissero a fare un po' di sedute di gambe con me e andassero a correre i giorni dopo con doms allucinanti (tipo quelli che non riesci a sederti nemmeno sulla tazza del wc) lo capirebbero da soli il perché è un proxy che ti dà poche informazioni... almeno sulla singola uscita

Siamo una macchina complessa, valutare la stanchezza complessiva o l'intensità di un allenamento usando come parametro (ammesso e non concesso sia misurato bene) quello di una singola parte, peraltro quella programmata per reggere fatica, non mi pare una grande idea...
PB: 5k 19'07 (passaggio test in pista 29/1/2022) 10k 38'34" (test in pista 29/1/2022) 21k 1h23'23" (Roma Ostia 06/03/2022) 42k 2h58.47 (Milano 2022)
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Re: RE: Re: IL METODO HADD

Messaggio da lore75 »

salvassa ha scritto: mer 15 mar 2017, 9:23 È un proxy sbagliato... se i cuorietici venissero a fare un po' di sedute di gambe con me e andassero a correre i giorni dopo con doms allucinanti (tipo quelli che non riesci a sederti nemmeno sulla tazza del wc) lo capirebbero da soli il perché è un proxy che ti dà poche informazioni... almeno sulla singola uscita
Stavo pensando la stessa cosa....certi giorni post potenziamento hai i femorali a pezzi e a 130 bpm ti sembra di morire
PB 1500 - Dubai 2017 5.19
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da cicciometiccio »

spiritolibero ha scritto: mar 14 mar 2017, 23:07
cicciometiccio ha scritto: mar 14 mar 2017, 22:58
spiritolibero ha scritto: mar 14 mar 2017, 22:54 Io vado a sensazione e me ne frego di tutti sti calcoli matematici. :felice:
Ok e quindi non fai "la tara" su a quanto stai andando mentre corri? Voglio dire, vai proprio a sensazione al punto che, in una giornata che sei particolarmente stanco/avverti fatica, vai anche 30 secondi al km più lento e viceversa?
Perché la mia idea è che molti dicono di andare (totalmente) a sensazione, ma poi se un certo tratto mentre corrono vedono che sono andati davvero lenti, accelerano (fregandosene a quel punto della "sensazione"); non so se mi spiego.
Si Ciccio, io vado totalmente a sensazione quando faccio il fondo lento.
Oggi, ad esempio, mi sono usciti 12km con media a 5'06", l'altra volta invece a 5'15. I battiti li guardo alla fine, ma come mero dato indicativo. Generalmente a queste velocità tengo una frequenza cardiaca media di 153 BPM su una freq max di 198 BPM. Ma, talvolta, con la stessa sensazione di sforzo e andatura uguale, ho registrato una media battiti a 158-160 BPM.
La variazione può dipendere da tantissimi fattori come nel forum hanno spiegato altri utenti.

Per questo preferisco -forse sbagliando- seguire la sensazione di corsa "facile" piuttosto che agganciarmi a parametri numerici o cardiaci.
Ok, grazie.
Come scrivevo prima, il "rischio" di andare a sensazione è che abbiamo soglie di percezione della fatica diverse, quindi magari uno reputa (esagero) di stare nel corretto ritmo del lento solo se neanche sente che sta correndo/respira col naso e canta ecc. e un altro invece basta che lo sente appena meno impegnativo del medio... tutto qua.

In altre parole, ci potrebbe essere un rischio di essere andati troppo piano (vedi per es. gli universitari: in fondo se per loro quella è corsa lenta percepita come tale, perché criticarli se vanno a RG+3'?) oppure troppo veloci (il seguace Albanesiano, che esaltato si convince che in fondo a +40'' sta facendo un lento tranquillo, solo perché è un pizzico meno impegnativo del medio a +20'').
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da GioPod »

Io invece penso altro sui cuoretici. Però attenzione sono l’unico a pensarla così quindi prendi quello che dico con le molle: né i detrattori né i sostenitori la pensano come me, e mi danno sicuramente contro.

L’allenamento ossessivamente lento dei cuoretici, e senza deriva (particolare importante e illuminante) che loro sostengono sia di costruzione AEROBICA (con distinzione altrettanto ossessiva tra anaerobico e aerobico che poteva avere senso decenni fa, ora molto meno) in realtà serve ad altro, senza che ne siano pienamente consapevoli: serve ad allenare il sistema nervoso centrale in modo che i parametri velocità/respirazione/battiti cardiaci cambino, si modifichino.

In pratica dopo qualche mese di lenti cuoretici, senza assolutamente inserire stimoli molto diversi in termini di battiti, cioè senza sforzi massimali o paramassimali (quello che loro chiamano nemico durante la costruzione aerobica, cioè il mostro anaerobico altro non è il cuore che lavora ad alti regimi) l’atleta si trova a riuscire a correre a velocità via via maggiori con regimi pulsatori via via minori.

L’ossessione contro la deriva cardiaca è anche questo: evitare in tutti i modi che in questo periodo le pulsazioni cardiache salgano in maniera non controllata.

Anche il continuo ripetersi: “meglio di meno che di più » altro non è che un limitare questi regimi pulsatori per mesi.

Questo è tra molte virgolette il grande inganno del metodo: ti illudi di migliorare aerobicamente in maniera quasi miracolosa, invece cambiano questi parametri a livello di sistema nervoso centrale.

Ci sono però dei vantaggi, attenzione: il cuore tende a non salire anche con stimoli importanti che prima facevano impennare i battiti, delle salite ad esempio. Non è un caso, secondo me, e l’ho provato sulla mia pelle, che diversi praticanti di TRAIL utilizzino questi metodi (esempio metodo Maffettone) d’inverno (fra l’altro il momento più propizio perché il calore e la disidratazione estiva fanno salire le pulsazioni e questi metodi ne risentono perché non possono contemplare derive cardiache né cambi di pulsazioni tra estate e inverno : le regole sono ferree). Con un cuore che non sale durante le salite il sistema di produzione/smaltimento dell’acido lattico non va in crisi, e questo è un grande vantaggio.

 

Dall’altra parte un altro grosso svantaggio : con mesi e mesi a queste andature tendenzialmente blande si allena poco l’aspetto della forza e della forza resistente. Per cui se sei già forte di tuo non ne risenti molto. Se invece hai lacune sotto questo aspetto ti dealleni.

Dovrebbero (ma io non sono nessuno per dare consigli) inserire lavori su questo aspetto, magari cercando di non cambiare troppo i regimi pulsatori durante la costruzione. L’unico che prevede dei lavori di palestra con i pesi (ma appunto a bassi regimi pulsatori, quello che lui chiama in maniera secondo me un po’ ridicola “fare pesi aerobici”, è Mittleman, un allievo di Maffetone plurirecordman di endurance)

 

Altra cosa da dire: questi allenamenti cuoretici sono tanto più utili e più rapidi quanto più “scarsi”: in atleti di livello occorrerebbero quantità impressionanti di km (fino a 160km a settimana mi sembra consigliasse Hadd).`

Questa utilità è anche inversamente proporzionale al livello e alla durata delle prove

Se un amatore mediamente scarso come me può averne vantaggi anche sui 10km, un campione potrebbe ricavarne vantaggi solo sull’ultra-endurance.

Anche perché per fare preparazioni specifiche sulle distanze deve inserire poi stimoli cardiaci diversi perché inserisce stimoli meccanico energetici diversi.

E questo è un altro svantaggio di questi sistemi: finita la costruzione, si passa a stimoli anche MOLTO intensi e i parametri del sistema nervoso centrale che si erano assestati verso il basso ricominciano inevitabilmente a salire.

Con il solo vantaggio che almeno hai fatto un sacco di km e comunque qualche beneficio ce l’hai.

Ok adesso massacratemi pure, ho le spalle larghe!
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Re: RE: Re: IL METODO HADD

Messaggio da cicciometiccio »

lore75 ha scritto: mer 15 mar 2017, 11:20
salvassa ha scritto: mer 15 mar 2017, 9:23 È un proxy sbagliato... se i cuorietici venissero a fare un po' di sedute di gambe con me e andassero a correre i giorni dopo con doms allucinanti (tipo quelli che non riesci a sederti nemmeno sulla tazza del wc) lo capirebbero da soli il perché è un proxy che ti dà poche informazioni... almeno sulla singola uscita
Stavo pensando la stessa cosa....certi giorni post potenziamento hai i femorali a pezzi e a 130 bpm ti sembra di morire
Avete ragione, è successo proprio ieri a me: avevo seguito vs consigli sul fare anche esercizi di potenziamento / core; pur non accusandoli lì per lì, ieri avevo gambe durissime. Ho fatto finta di niente e ho fatto un medio, teoricamente non troppo impegnativo (+33'') ma l'ho accusato da morire.

Io invece pensavo che, se uno è provato (DOMS ecc.), questo impattasse sui battiti (il cuore deve andare di più per "compensare" le gambe che aiutano meno), è quindi sicuramente sbagliato? O magari salgono, ma in misura modesta e insomma non proporzionale alla fatica percepita?
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da cicciometiccio »

lucaliffo ha scritto: mar 14 mar 2017, 23:35
cicciometiccio ha scritto: mar 14 mar 2017, 23:05
lucaliffo ha scritto: mar 14 mar 2017, 20:39 cicciometiccio,
il difetto peggiore del metodo è l'uso delle % uguali per tutti.
E' FALSO che una stessa % significhi stesso sforzo e stessi avvenimenti fisiologici urbi et orbi.
mi sembra di averlo spiegato a sufficienza nel mio blog negli aerticoli etichetta "cardio".

c'è gente che all'80% fa un lento assolutamente rigenerante mentre per altri è un medio.
io in questo momento al 70% CAMMINO (veloce...) invece a 18 anni correvo lento a RG10+60".
quando si invecchia la fcmax si abbassa e quindi tutti i punti intermedi tendono ad avvicinarsi tra loro e alla fcmax, anche in %.
io sono uno che la cl non la fa fare svelta come le eminenze famose... ma, da una statistica sui miei atleti risultò questo:

statistica atleti sub-40 (21-39 anni).
media fcmax: 188
media fc soglia: 171 - 91%
media fc cl: 141 - 75%
madia diff.bpm max-soglia 17

statistica ultra40enni (40-54 anni).
media fcmax: 180.
media fc soglia: 168 - 93.3%.
media fc cl: 142 - 79%.
media diff.bpm max-soglia 12

ora, se prendiamo questi che fanno lenti facili al 79% e li costringiamo ad andare al 70% che succede? camminano.
rjo dedurrebbe che camminano perchè sono aerobicamente fiacchi, stronzata! perchè invece sono proprio quelli più forti nella maratona o nella 100km!
mentre nel primo gruppo dei giovani ci sono parecchi mezzofondisti veloci che dai 5km in su fanno pena.
Grazie per la risposta. I numeri mi piacciono per cui mi hai reso felice :D Il concetto mi è chiaro adesso. :thumleft:
Quindi se ho capito bene i ritmi per la cl sono stabiliti dai tuoi atleti andando a sensazione, giusto? O c'è anche un tuo contributo/indicazione?
Sulla soglia sono poco esperto: qui come la determini?

Ciao
la soglia la misurarono per i fatti loro secondo vari protocolli di laboratorio, io non la faccio misurare.
le cl a sensazione però io monitoro guardingo, se percepisco cose che non mi quadrano intervengo, osservando tutto (passo, fc assoluta, fc %, come vanno gli allenamenti, ecc.)
Mmmm... quindi quel dato "media fc soglia" che riporti è una semplice media di quanto ti riportano i vari atleti dopo aver fatto per i fatti loro dei test di laboratorio? Tizio ti dice che in laboratorio gli hanno rilevato soglia a 165, Caio a 175 quindi tu riporti 170?

Corsa Lenta: non ho capito se, nei tuoi ragionamenti precedenti, conta solo la FCmax o anche l'età: dai tuoi dati Tizio e Caio che hanno tutti e due FCmax a 188 (quindi alta), però uno ha 25 anni l'altro 43, la CL in media la fanno su % simile/identica (es: quel 75% che tiri fuori per i "giovani" che hanno appunto una media di FCmax a 188) oppure quello anziano :mrgreen: si porta (in media) su % più alte vedi ad es. quel 79% del tuo secondo gruppo?

Ciao e grazie