IL METODO HADD

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salvassa
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da salvassa »

Secondo me il libro che dovresti leggere se vuoi cucirti addosso qualcosa (in assenza di un allenatore) è quello di brad hudson... Quello di luc è buono e certamente poteva essere ancora meglio avesse avuto più libertà.
PB: 5k 19'07 (passaggio test in pista 29/1/2022) 10k 38'34" (test in pista 29/1/2022) 21k 1h23'23" (Roma Ostia 06/03/2022) 42k 2h58.47 (Milano 2022)
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silva1928
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da silva1928 »

Non ho cazzi di leggere un libro in inglese. Ho scoperto oggi che era di Luc (a proposito COMPLIMENTI) è molto chiaro. Per ora me lo leggerò bene,poi vedremo

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Zedemel
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Re: RE: Re: IL METODO HADD

Messaggio da Zedemel »

GioPod ha scritto: mer 15 mar 2017, 19:05
No Zeme. Questa tua obiezione ha sempre poco senso, non segui bene, non ti applichi! Immagine Loro non preparano gare con questo metodo. Ci fanno un periodo di costruzione prima di fare tabelle specifiche
giusto ieri leggevo un post su vo2max vdot etc e un utente ha lasciato un commento:

If you want to improve, concentrate on increasing your stride power. That is the real difference in ability between elites and ordinary runners.


condivido questa filosofia.
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da Zedemel »

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Re: IL METODO HADD

Messaggio da cicciometiccio »

Zedemel ha scritto: gio 16 mar 2017, 20:44 http://www.albanesi.it/arearossa/artico ... nghe44.htm
diamogli anche qualche merito :)
Nulla contro a dare merito qualche volta ad Alba, ma non mi sembra il caso.
Intanto, i dati sono riportati "male" visto che si prendono ca. 5km alla volta e poi invece si va per km; ma soprattutto nella colonna di destra viene riportata la "Fcmax" e non (anche) quella media. Basta aver corso 0,1km di quella frazione riportata un po' più spinta che ecco che tocchiamo la FCmax (poi però magari la media era anche 10bpm più bassa), al pari invece di un tratto fatto uniforme (FCmax=media). Infine bisognerebbe sapere la FCmax "assoluta" di quel runner. Se di poco superiore ai dati, ossia se stava andando già (nettamente) sopra la soglia, chiaro che poi finisci la benzina. In tal caso il cardio avrebbe funzionato bene come segnalatore (""stai andando troppo forte") e quanto succede dal km28 è l'effetto prevedibile (anche dal cardio).

Comunque non voglio difendere l'ossessione di chi si allena unicamente/principalmente col cardio, anzi. Non ricordo (e non mi va di cercare ora) ma a me piacque di più un altro articolo di Alba che semplicemente metteva le mani avanzi sull'uso, o meglio abuso, di tale strumento.

Ciao
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Re: RE: Re: IL METODO HADD

Messaggio da cicciometiccio »

Zedemel ha scritto: gio 16 mar 2017, 8:10
GioPod ha scritto: mer 15 mar 2017, 19:05
No Zeme. Questa tua obiezione ha sempre poco senso, non segui bene, non ti applichi! Immagine Loro non preparano gare con questo metodo. Ci fanno un periodo di costruzione prima di fare tabelle specifiche
giusto ieri leggevo un post su vo2max vdot etc e un utente ha lasciato un commento:

If you want to improve, concentrate on increasing your stride power. That is the real difference in ability between elites and ordinary runners.


condivido questa filosofia.
Secondo me, nì o meglio dipende.
Ho la percezione, magari sbagliata, che tra gli universitari ci sia gente più principiante di qua e che punta a gare più di resistenza (es. maratona) che qua (dove vedo tanti tempi in firma anche su 800m-1.500m ecc.).
Quindi, estremizzando un po' per semplificare: per te e altri runner NON principianti, quindi magari già con buona base e magari concentrati più sul mezzofondo, allora sì il miglioramento lo ottieni sopratutto in quel modo (tant'è che si parla di elite vs ordinary); ma per il tapascione un po' ciccione (o ex infortunato che riprende) che vuole riuscire a finire 42km correndo, ovviamente no.
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Re: RE: Re: IL METODO HADD

Messaggio da Zedemel »

cicciometiccio ha scritto: gio 16 mar 2017, 23:34

Secondo me, nì o meglio dipende.
Ho la percezione, magari sbagliata, che tra gli universitari ci sia gente più principiante di qua e che punta a gare più di resistenza (es. maratona) che qua (dove vedo tanti tempi in firma anche su 800m-1.500m ecc.).
Quindi, estremizzando un po' per semplificare: per te e altri runner NON principianti, quindi magari già con buona base e magari concentrati più sul mezzofondo, allora sì il miglioramento lo ottieni sopratutto in quel modo (tant'è che si parla di elite vs ordinary); ma per il tapascione un po' ciccione (o ex infortunato che riprende) che vuole riuscire a finire 42km correndo, ovviamente no.
Sicuramente c'è differenza tra chi interessa la massima prestazione e chi riuscire a finire una gara, discorso che vale come dici tu dalla maratona in su.
allo stesso tempo peròse sei potente, al limite avrai scarti ampi ma che ti consentono cmqe prestazioni cronometriche migliori di uno molto meno potente (prendi un ordine di arrivo e avrai una fascia di gente che va dai 3'10" ai 6'10" a km.
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da Zedemel »

cicciometiccio ha scritto: gio 16 mar 2017, 23:29
Zedemel ha scritto: gio 16 mar 2017, 20:44 http://www.albanesi.it/arearossa/artico ... nghe44.htm
diamogli anche qualche merito :)
Nulla contro a dare merito qualche volta ad Alba, ma non mi sembra il caso.
Intanto, i dati sono riportati "male" visto che si prendono ca. 5km alla volta e poi invece si va per km; ma soprattutto nella colonna di destra viene riportata la "Fcmax" e non (anche) quella media. Basta aver corso 0,1km di quella frazione riportata un po' più spinta che ecco che tocchiamo la FCmax (poi però magari la media era anche 10bpm più bassa), al pari invece di un tratto fatto uniforme (FCmax=media). Infine bisognerebbe sapere la FCmax "assoluta" di quel runner. Se di poco superiore ai dati, ossia se stava andando già (nettamente) sopra la soglia, chiaro che poi finisci la benzina. In tal caso il cardio avrebbe funzionato bene come segnalatore (""stai andando troppo forte") e quanto succede dal km28 è l'effetto prevedibile (anche dal cardio).

Comunque non voglio difendere l'ossessione di chi si allena unicamente/principalmente col cardio, anzi. Non ricordo (e non mi va di cercare ora) ma a me piacque di più un altro articolo di Alba che semplicemente metteva le mani avanzi sull'uso, o meglio abuso, di tale strumento.

Ciao
è vero, è sbagliato mettere la max anche se si spera il tizio andasse un po costante in una gara di 32km :)
Ho preso questo esempio perché mi ci ritrovo un po nella mezza, non faccio la gara col fiatone, ma mi cedono le gambe nel finale.
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Re: IL METODO HADD

Messaggio da cicciometiccio »

Non me ne intendo abbastanza da poter affermare / confutare che i battiti sono influenzati (correlati positivamente, se vogliamo fare i precisi) dal respiro/fiato ma non dall'apparato locomotore.

La mia sensazione (usando o il cardio) è che con gambe dure ossia che stanno per cedere, il cuore deve lavorare di più, a parità del resto (es. passo) e viceversa quando sono fresche e quindi danno una bella risposta elastica. Probabilmente però questa correlazione è meno forte e sopratutto va letta diversamente: bisogna vedere se e per quanto uno è andato sopra soglia. Dopo un bel pò di km, le cambe cederanno anche con bpm fissi o addirittura in diminuzione (=non ce la fo più!)
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Re: RE: Re: IL METODO HADD

Messaggio da salvassa »


Zedemel ha scritto: Ho preso questo esempio perché mi ci ritrovo un po nella mezza, non faccio la gara col fiatone, ma mi cedono le gambe nel finale.
Idem, ma secondo me anche nell'esempio di alba al runner cedono le gambe non va in crisi ipoglicemica... troppo presto a meno di alimentazione proprio sballata

Più che "finisce la benzina" io direi gli è scesa la catena :-)

Questo è il motivo per cui Hudson suggerisce di fare sempre più km al ritmo gara man mano che ci si avvicina all'evento (in quella che per gli anglofani è la tempo run)

Tra l'altro secondo me è illuminante la definizione che da hudson della parte aerobica. Poi la cerco a casa per essere più preciso, ma il senso è: quello che ti serve affinché non sia limitante in gara... insomma un po' l'opposto degli universitari
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