zivago ha scritto:GioPod ha scritto: dom 27 ago 2017, 11:33
... anche solo il pericolo di attacco, cioè prima che succeda, dovrebbe essere ragione sufficiente per usare la forza.
Quand'ero soldato il mio capitano mi punì con questa motivazione:
« … con espressione malevola sosteneva il mio sguardo. »
Così io persi la sospirata licenza, mentre l'eroico militare di carriera guadagnò il ridicolo e il disprezzo di tutta la caserma. Che' una cosa è l'autoritarismo, un'altra è l'autorevolezza.
P.S. Più volte sono stato tentato di lasciare questo
forum… ma la vostra simpatia mi ha sempre trattenuto. Considerando però la partecipazione, per numero e frequenze, ho il vago sospetto che tra i 259 iscritti pochi la vedano cosi.
Racconti aneddoto di servizio militare, lo faccio anch'io.
Nei primi 90 ho prestato servizio militare per 7 mesi su 12 in Africa, come Casco Blu delle Nazioni Unite.
Effettuevamo una classica missione ONU di Peace Keeping, ossia mantenimento della pace armato, in Africa, in Mozambico, in quegli anni il paese più povero e più minato del mondo (due record poco invidiabili), devastato da anni di guerra civile.
Avevamo delle regole di ingaggio ben precise come si usa in situazioni a rischio come queste (nonostante la missione italiana fosse per l'85% fatta da militari di leva come me) che prevedevano l'uso delle armi contro civili, in casi ben specifici, appunto.
Se, a mio giudizio, un installazione onu o personale onu era a rischio io avrei potuto/dovuto intimare l'alt in portoghese, eventualmente accompagnato da un tiro in alto, e poi mirato alla persona per fermare l'attacco se questo non si fosse risolto.
Non avrei dovuto aspettare la distruzione dell'installazione o la morte/ferimento del personale.
Questo perché lo dico? Non certo per fare il john wayne, per dire che in situazioni di "guerra" (perdonatemi una certa sintesi) le regole di ingaggio devono cambiare. Non siamo ad una pattuglia di controllo del territorio, o a una semplice perquisizione, siamo di fronte ad un'azione di forza come uno sgombero.
Non siamo di fronte a un ubriaco che si dimena perché non vuole essere fermato, siamo di fronte ad un attacco vero e proprio con armi di fortuna, oggetti contundenti scagliati, anche potenzialmente pericolosi come delle bombole di gas mi sembra. In questi casi gli autori secondo me andrebbero fermati con la maniera più rapida possibile, anche col fuoco in alto prima e ad altezza gambe se io vedo che stanno attaccando dei colleghi con l'intenzione di nuocere gravemente.
Il presidio dello stato nella figura delle forze dell'ordine va preservato prima di tutto, a costo di usare maniere molto forti.
Così la penso io. Così cambierei le regole. Tra il dire e il fare poi c'è il mare, siamo d'accordo, ma secondo me questo dovrebbe essere il punto di partenza di una discussione non viziata da ideologici politically correct