Spirito, quella frase è proprio la chiave che mi ha fatto capire come mai non riuscivo ad usare la Rudisha/Bosse technique!
Oggi ho fatto vari esperimenti, ma in realtà al primo colpo sono riuscito a capire come applicare quella tecnica. NON è "alza le braccia e tienile dritte", così esteticamente dai quasi la stessa espressione di "spinta", ma di fatto così spingi pochissimo. Così era come le tenevo io negli sprint o ripetute da sub100m. Le braccia volano abbastanza in alto, ma spingono poco.
Oggi quindi ho capito la differenza e alla fine era come pensavo io. E' un'evoluzione del movimento.
Le braccia devono essere "alzate", "dritte", ma SOPRATTUTTO l'avambraccio deve essere "di marmo"! Nel senso che non oscilla, non rimane "molle" e non fa perdere velocità al braccio.
E ieri cosa ho scritto quando descrivevo la tecnica alla Keitany? "Si annulla il peso dell'avambraccio, il quale viene sorretto unicamente dal bicipite". E questo è il punto fondamentale e il motivo per cui dico che è un'evoluzione.
Quindi oggi sono riuscito ad usare la tecnica alla Rudisha. E dico che ci sono riuscito perché non appena muovevo le braccia così aumentavo istantaneamente la velocità.. tanto da dover rallentare poi (in un punto in cui avevo esagerato con la spinta, il gps ha registrato fino ai 4':10"/km.. e stavo andando sui 5':10"..). Tecnica ovviamente impossibile da usare nei lenti (ma era già impossibile usare pure quella della Keitany).
Il procedimento.
1) Raccogliere le braccia in alto (alla Keitany)
2) Spingere con le spalle/busto (alla Keitany, le braccia si incrociano)
3) Spingere anche con le braccia (diventa tecnica Rudisha, le braccia si raddrizzano restando sul lato esterno del corpo, dritte)
Poi più spingi di braccia, più il braccio va dietro.
Detto questo oggi 50' a 5':05"/km.