giovanetica leggera italiana

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lucaliffo
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Re: giovanetica leggera italiana

Messaggio da lucaliffo »

NicolaRossi1 ha scritto: gio 13 giu 2019, 10:31
L'Appiedato ha scritto: gio 13 giu 2019, 9:19 Gestione del talento (esempio)
Junior, 1° anno bravino, anzi qualcosa più, (9:01 sui 3.000, 9:40 sulle siepi), ottima velocità di base ma con diversi infortuni negli ultimi 2 anni.
Questo inverno brutto infortunio in una campestre, storta e lesione del tendine, poi stop per problemi di altra natura, a marzo di nuovo stop per problemi al polpaccio. Ottimo recupero, con pb su 1500 e 3000, si qualifica per gli italiani di Rieti dove fa pb sulle siepi ma infortunandosi.
Ora, il talento c'è, il recupero dagli infortuni a quella età può essere sbalorditivo ma che cavoli, ha avuto infortuni continui negli ultimi mesi, ma proprio le siepi? Poi soliti problemi, chilometraggio settimanale stitico, orgia di gare.
Fine esempio
Purtoppp non C'é la mentalità per la gestione di quelli bravi!! Io litigo costantemente con altri allenatori per far sì che anche quelli scarsini vengano gestiti bene perche poi si crea uno "spirale professionalizzante", mentre se attivare una gestione seria aspetti il talento quando lo hai non sai come fare!
Inoltre raramente si riesce ad identificare il talento nei giovanissimi, quindi devi trattare TUTTI come potenziali talenti perché poi non sai come possono crescere.

Ad esempio l'800ista top 5 che abbiamo in società da Allievo non aveva nemmeno il minimo per gli Italiani.

Vi faccio qualche esempio di beghe che ho avuto quest anno:
- A novembre ho fatto una presentazione sull'allenamento del mezzofondo ai miei allenatori (io ne so poco, ma loro ancora meno) ponendo enfasi su bassa intensità, volume ecc..ecc Chiaramente erano tutti d'accordo, poi vado a vedere gli allenamenti che fanno fare ai cadetti e vedo che la programmazione settimanale é questa (si allenano Lun Mer Ven)
1) Gara
2) Lun:Poco niente, manco corsa lenta perché devono recuperare dalla gara
3) Ripetute
4) fartlek
5) Gara
Vabhe
- Sempre nella presentazione sul mezzofondo avevo indicato come rapporto fra lavori e corse lente 1:2. Chiaramente tutti d'accordo, poi vado a vedere gli allenamenti del miglior allievo che abbiamo (9.09 sui 3k con 2 mesi di allenamento, corre a bocca chiusa a 3.45)
e vedo 3 lavori e 2 corse lente - - - > Infatti a Novembre si piglia una frattura da stress al femore.

Potrei continuare, magari faccio un post a doc nel mio diario ehehe
come direbbe lore, "peró hanno la buona volontá!" :hihihi:
MA COME??? maarco diceva che in giro é zeppo di allenatori fantastici e tu osi dire il contrario? ;)
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Re: giovanetica leggera italiana

Messaggio da chippz »

lucaliffo ha scritto: gio 13 giu 2019, 11:19 MA COME??? maarco diceva che in giro é zeppo di allenatori fantastici e tu osi dire il contrario? ;)
Stavo per dire la stessa cosa... :lol:


Comunque può essere un discorso di non voglia di allenarsi? Cioè, io noto che la mentalità più diffusa è quella del diventare campioni oggi... mentalità sostenuta soprattutto dai giovani atleti.
E questo porta a conseguenze del tipo rifiutare/annoiarsi negli allenamenti facili e preferire di gran lunga gli allenamenti più intensi.

Quindi magari gli allenatori si adeguano e si trovano davanti ad una scelta tra "roba meno intensa, col rischio di abbandono facile" e "roba intensa, con la probabilità di continuare".
Questa può essere una reazione a catena di una programmazione di questo tipo.

Per esempio, nella seconda società in cui sono andato, in certi giorni l'allenatore ci faceva fare un lento. Poi però visto che il corso durava 2h e noi dopo 40' avevamo finito, allora ci faceva fare delle ripetute perché "è brutto farvi fare così poco".


Quindi il problema andrebbe risolto alla radice, ma come si fa quando la società magari è già avviata e i mass-media spammano la mentalità dell'uovo pronto oggi?
Gym: squat 110k / panca 70k / stacco 145k
Run: 10k 37':40" / 3k 10':22" / 1,5k 4':44" / 0,8k 2':16" / 0,4k 1':00"
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Lord_Phil
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Re: giovanetica leggera italiana

Messaggio da Lord_Phil »

"è brutto farvi fare così poco" :lol5: Da proprio l'idea di qualcuno che non sa cosa sta facendo e fa le cose a caso, senza un minimo di criterio.

Pero in effetti organizzare un allenamento di gruppo e magari in posta, per poi fare un lento, non ha molto senso.
Nella mia societa a Parigi ad esempio gli allenamenti di gruppo erano 3 a settimana, in cui si faceva qualita, e il resto dei giorni ognuno faceva corsa lenta per conto proprio
100 12”62 200 25”45 400 57”10
800 2'18" - 2'52
1000 3'04” 1500 4'55" - 3'16
3km 10'39" - 3'33" 5km 18'25" - 3'41
10km 38'22" - 3'50" 21km 1h25'32" - 4'02
42km 3h35'58" - 5'07
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Re: giovanetica leggera italiana

Messaggio da chippz »

Lord_Phil ha scritto: gio 13 giu 2019, 11:41 Pero in effetti organizzare un allenamento di gruppo e magari in posta, per poi fare un lento, non ha molto senso.
Beh, direi... sai che due p** fare un allenamento di gruppo in POSTA... a fare la coda.. :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Zedemel
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Re: giovanetica leggera italiana

Messaggio da Zedemel »

A me pare proprio che inconsciamente prevalga il "non ci si allena abbastanza", che all'estero ottengano di più "perché si fanno molto più il mazzo".

Sul fatto della qualità/quantità... bah secondo me è più sostenibile mentalmente fare dei giorni a fare della bella corsa molto easy che darsi mazzate di intensità quasi tutti i giorni. Certo torniamo al solito discorso, se in fondo correre non piace, ci si annoia (o meglio non si regge psicologicamente) pure a fare della corsa lenta.
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chippz
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Re: giovanetica leggera italiana

Messaggio da chippz »

Zedemel ha scritto: gio 13 giu 2019, 12:15Certo torniamo al solito discorso, se in fondo correre non piace, ci si annoia (o meglio non si regge psicologicamente) pure a fare della corsa lenta.
Nel corso dei ragazzini, su 25 bambini di varie età, a NESSUNO piaceva correre.
Alcuni lo mostravano ribellandosi e continuando a ripetere:"perché corriamo, fa schifo correre", altri invece lo mostravano solo in certi contesti ovvero quando li facevi correre oltre un tot, tipo:"perché dobbiamo fare 2 giri di pista? Uno lo faccio volentieri, ma due...".

Quindi se hai una società e questi sono gli elementi come fai?
Io ho fatto la selezione prendendo le ragazzine, ma anche loro vanno molto a momenti. Certi giorni danno l'impressione che vengono solo perché non sanno che fare a casa altrimenti, specie quando gli fai fare cose che non gli piacciono (il riscaldamento... e gli allenamenti di "resistenza").
Certo, meglio dell'andare in giro a dire:"correre fa schifo", però...


Quindi mi immagino un allenatore che si ritrova ad allenare sottopagato una ventina di elementi che si "stufano" o "oggi non ho voglia", arriverà al punto da scendere a compromessi del tipo:"ti faccio fare ciò che vuoi purché vieni (altrimenti se il gruppo muore io non prendo quei due soldini..)".


Discorso diverso per i più grandi, ma in quei casi la dose di motivazione deve essere ancora maggiore..


Poi, come direbbe Luc, bisogna capire come mai all'estero non si "stufano" alla stessa maniera.
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Re: giovanetica leggera italiana

Messaggio da L'Appiedato »

Io ho riportato un esempio, un esempio non può essere statisticamente significativo, non affermo che siano tutti così ma mi sembra di notare una certa mentalità diffusa.
Se hai un atleta di buon potenziale ma fragile e che soprattutto ha avuto fino ad ora una stagione tribolata (con problemi a caviglie e polpacci) mi sembrerebbe logico evitargli per quest'anno le siepi e invece no e questo perchè non lo si fa? Forse perchè il minimo per le siepi era più abbordabile (sui 1500 non lo aveva)? E' così importante un campionato italiano?
Sicuramente le cose andranno per il meglio, recupererà e farà nuovamente delle belle gare ma è il modus operandi che per me non va bene perchè alla lunga certe gestioni possono portare un conto salato, spero di no, ma può essere e te lo portano magari nel momento peggiore, quando la spinta del miglioramento dovuto allo sviluppo ormai si è arrestata, quando per rimanere nell'atletica di medio-alto livello bisogna iniziare a fare quel qualcosa in più (bigiornalieri, un chilometraggio elevato), quando diventa necessario dosare le forze e programmare con oculatezza.
Ce lo siamo detti più volte, ti fai male e va bene, ti fai male una seconda volta e va bene, alla terza le probabilità che ti rifaccia male una quarta volta aumentano e da lì alla cronicizzazione dei problemi il passo è breve.
" personaggio occulto, un massone, un beato paolo" (cit. Lucaliffo)
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nemesio
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Re: giovanetica leggera italiana

Messaggio da nemesio »

L'Appiedato ha scritto: gio 13 giu 2019, 9:19 Gestione del talento (esempio)
Junior, 1° anno bravino, anzi qualcosa più, (9:01 sui 3.000, 9:40 sulle siepi), ottima velocità di base ma con diversi infortuni negli ultimi 2 anni.
Questo inverno brutto infortunio in una campestre, storta e lesione del tendine, poi stop per problemi di altra natura, a marzo di nuovo stop per problemi al polpaccio. Ottimo recupero, con pb su 1500 e 3000, si qualifica per gli italiani di Rieti dove fa pb sulle siepi ma infortunandosi.
Ora, il talento c'è, il recupero dagli infortuni a quella età può essere sbalorditivo ma che cavoli, ha avuto infortuni continui negli ultimi mesi, ma proprio le siepi? Poi soliti problemi, chilometraggio settimanale stitico, orgia di gare.
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Se ho capito bene a chi ti riferisci, l'anno scorso 20 gare in pista di cui ben 5 nella seconda metà di settembre...possibile?
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Re: giovanetica leggera italiana

Messaggio da L'Appiedato »

Credo di sí. Quele è la tua opinione anche al di là del caso specifico?
" personaggio occulto, un massone, un beato paolo" (cit. Lucaliffo)
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Re: giovanetica leggera italiana

Messaggio da NicolaRossi1 »

Mah, io, parlando di mezzofondo la storia del "si annoiano a correre e quindi penso ad allenarli per farli divertire" ci credo molto poco, Almeno dalla categoria cadetti in sù.

Certo che se abitui le persone che l'organizzazione settimanale su 3 allenamenti + gara è così impostata:
1) Nulla cosmico per riposare dalla gara appena fatta 2) ripetute svelte e brevi 3) fartlek breve 4) gara

Per queste persone l'idea di allenamento e di organizzazione sarà sempre vista in quest'ottica, pertanto ci credo che si annoieranno a fare uno schema come segue:
1) corsa lenta 2) lavoro 3) corsa lenta 4) corsa lenta 5) gara ogni 15/20gg oppure lavoro.

Quest' ultimo schema non ti da la soddisfazione dello schema precedente e quindi ti annoi.

In poche parole è come se ad un persona si costringesse ad abbassare il tenore di vita...Sicuramente utile, ma non soffisfacente.
Se hai bisogno di informazioni per un infortunio relativo alla corsa qui trovi il mio sito: https://nicolarossift.com :thumleft: