Beh, il miglior allenatore,per me è quello che sta al centro del campo. Che ti stimola,segue,consiglia mentre ti guarda.Non c è miglior allenatore di chi ti sta vicino quando ti stai preparando,quando stai soffrendo....diciamocela tutta,chi di noi non vorrebbe poter sentirsi stringere la mano o battere la spalla alla fine di una gara dal proprio allenatore?
Poi ovviamente ci si adatta e si finisce con il dover/voler scegliere altre strade.Certo va tutto bene,metodi,tabelle,consigli ,forum.....e meno male che esistono!
Meno male che esistono coach che mettono a disposizione gratis o per pochi euro la loro esperienza,chi più o meno attraente e sexy con le sue tabelle, ma tutti convinti del loro metodo.
Questo o quello non mi importa, quello che mi importa è che anche se ci si scogliona, leggendo di altri metodi,belli o brutti che siano,che tutti, ma tutti noi si faccia uno sport che fa veramente bene,che è sano e che ci aiuta a star meglio,indipendentemente dalle tabelle che seguiamo.
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IL METODO HADD
Re: IL METODO HADD
Alla fine credo che ci sia stata una insofferenza verso chi iniziava a criticare il metodo più per il fatto di sporcare un 3d dove i residenti confrontano la propria sperimentazione giorno per giorno che per altro. Io ho più volte affermato che non esiste UNO schema chiunque ne sia l'autore.
Un piano di allenamento può ben esser finemente regolato anche sulla base dell'analisi dell'ultimo allenamento svolto.
Inoltre un allenatore almeno uno sguardo alla tua corsa dovrebbe darlo.
Un piano di allenamento può ben esser finemente regolato anche sulla base dell'analisi dell'ultimo allenamento svolto.
Inoltre un allenatore almeno uno sguardo alla tua corsa dovrebbe darlo.
Re: IL METODO HADD
mah... in un forum pubblico, in cui si espongono anche gli aspetti teorici, in cui loro pubblicano link di "studi", è normale anzi DOVEROSO che ci sia un dibattito anche con gli esterni che sporcano. altrimenti si aprissero un sito loro in cui "filtrare" la comunicazione che piace a loro.mb70 ha scritto: dom 22 gen 2017, 10:51 Alla fine credo che ci sia stata una insofferenza verso chi iniziava a criticare il metodo più per il fatto di sporcare un 3d dove i residenti confrontano la propria sperimentazione giorno per giorno che per altro. Io ho più volte affermato che non esiste UNO schema chiunque ne sia l'autore.
Un piano di allenamento può ben esser finemente regolato anche sulla base dell'analisi dell'ultimo allenamento svolto.
Inoltre un allenatore almeno uno sguardo alla tua corsa dovrebbe darlo.
poi a me in generale ste chiusure (e la "politica OT") sembrano idiote e infantili, oppure delle scuse tese a silurare idee che non piacciono.
io nel mio blog in 26 mesi non ho censurato nessuno, eppure oltre alle critiche ho ricevuto pure qualche insulto e minacce. ho ricevuto pure accuse infami... ma se tu sei FORTE nelle tue idee perchè ti devi incazzare?

Re: IL METODO HADD
Si concordo
Ho riportato una mia impressione
Ho riportato una mia impressione
Re: IL METODO HADD
tanto fondamentalmente si riassume tutto in 3 categorie, corsa veloce, corsa media, corsa lenta, tutto il resto è un derivatospiritolibero ha scritto: sab 21 gen 2017, 23:21 Che poi nemmeno nella mia piccola società facciamo tutti lo stesso allenamento, riscaldamento a parte.
Non capisco perché nel mondo dell'atletica amatoriale ci sia tutta questa smania per la tabella magica o per il metodo rivoluzionario.![]()

Mutante sovrumano
Re: IL METODO HADD
Sai che palle se esistesse una tabella bella e pronta per tutti ???
Re: IL METODO HADD
è intervenuto un fisico/ingegnere
"Dico una cosa riguardo alle sollecitazioni sugli arti inferiori prodotte dalla corsa.
Mi è capitato di ascoltare e/o leggere fantasiose teorie sulla forza alla quale sarebbe sottoposto il piede in fase di appoggio e via discorrendo.
Qual è la forza verticale che agisce sul singolo piede che atterra? La forza è sempre quella, ovvero il peso della persona (il peso è una forza: massa m per accelerazione di gravità g, e sia m che g quelle sono...); ciò che varia è l'energia cinetica 0.5 m v^2.
Si potrebbe anche dire qualcosa sulla pendenza, ma lasciamo perdere: immaginiamo di analizzare un percorso piano.
Ora, l'energia naturalmente è una grandezza scalare, non un vettore; si possono però considerare le due parti dell'energia cinetica totale, ossia 0,5 m Vx^2 e 0,5 m Vz^2, dove con Vx indico la velocità "orizzontale" del podista (che naturalmente è il reciproco del "passo" con il quale tutti noi podisti misuriamo la nostra andatura) e con Vz la velocità verticale.
Vz dipende dall'altezza che raggiungiamo durante la fase aerea, che indicativamente è tanto maggiore quanto più dura la fase aerea, e sia la durata della fase aerea che quella di appoggio a terra sono inversamente proporzionali alla frequenza della falcata.
Insomma, minore frequenza di falcata ---> maggiore durata fase aerea ---> maggiore 0,5 m Vz^2,.
Questa quota parte 0,5 m Vz^2 dell'energia cinetica totale (in realtà una frazione minore del 100% perché l'urto non è perfettamente elastico, visto che sia il terreno che le scarpe assorbono parte di quest'energia) passa alfine nelle articolazioni del piede: ne costituisce "la sollecitazione".
Un discorso analogo ma un pochino più complesso va fatto per la quota parte 0,5 m Vx^2, dell'energia cinetica totale, ove entra in gioco l'attrito dinamico tra terreno e scarpe: ovviamente ne segue che andare più veloce è più sollecitante per i piedi."
1) detta così è vera, cioè analizzando OGNI singolo appoggio è così.
ma la questione è che un maratoneta di appoggi ne fa 30.000 mentre un centometrista 45
ovvero conta molto anche il NUMERO di appoggi, altrimenti i velocisti starebbero sempre spaccati e i fondisti mai, e non mi pare che nella realtà accada questo.
così come non mi pare che i marciatori siano immuni da infortuni, pur non avendo fase di volo.
2) pochi sanno che nella corsa non c'è solo la forza verticale. sul piede oltre a questa agisce anche una forza laterale e una forza antero-posteriore. il movimento della corsa è molto complesso, non è assimilabile semplicemente a quello di una palla che rimbalza in avanti.
"Dico una cosa riguardo alle sollecitazioni sugli arti inferiori prodotte dalla corsa.
Mi è capitato di ascoltare e/o leggere fantasiose teorie sulla forza alla quale sarebbe sottoposto il piede in fase di appoggio e via discorrendo.
Qual è la forza verticale che agisce sul singolo piede che atterra? La forza è sempre quella, ovvero il peso della persona (il peso è una forza: massa m per accelerazione di gravità g, e sia m che g quelle sono...); ciò che varia è l'energia cinetica 0.5 m v^2.
Si potrebbe anche dire qualcosa sulla pendenza, ma lasciamo perdere: immaginiamo di analizzare un percorso piano.
Ora, l'energia naturalmente è una grandezza scalare, non un vettore; si possono però considerare le due parti dell'energia cinetica totale, ossia 0,5 m Vx^2 e 0,5 m Vz^2, dove con Vx indico la velocità "orizzontale" del podista (che naturalmente è il reciproco del "passo" con il quale tutti noi podisti misuriamo la nostra andatura) e con Vz la velocità verticale.
Vz dipende dall'altezza che raggiungiamo durante la fase aerea, che indicativamente è tanto maggiore quanto più dura la fase aerea, e sia la durata della fase aerea che quella di appoggio a terra sono inversamente proporzionali alla frequenza della falcata.
Insomma, minore frequenza di falcata ---> maggiore durata fase aerea ---> maggiore 0,5 m Vz^2,.
Questa quota parte 0,5 m Vz^2 dell'energia cinetica totale (in realtà una frazione minore del 100% perché l'urto non è perfettamente elastico, visto che sia il terreno che le scarpe assorbono parte di quest'energia) passa alfine nelle articolazioni del piede: ne costituisce "la sollecitazione".
Un discorso analogo ma un pochino più complesso va fatto per la quota parte 0,5 m Vx^2, dell'energia cinetica totale, ove entra in gioco l'attrito dinamico tra terreno e scarpe: ovviamente ne segue che andare più veloce è più sollecitante per i piedi."
1) detta così è vera, cioè analizzando OGNI singolo appoggio è così.
ma la questione è che un maratoneta di appoggi ne fa 30.000 mentre un centometrista 45

ovvero conta molto anche il NUMERO di appoggi, altrimenti i velocisti starebbero sempre spaccati e i fondisti mai, e non mi pare che nella realtà accada questo.
così come non mi pare che i marciatori siano immuni da infortuni, pur non avendo fase di volo.
2) pochi sanno che nella corsa non c'è solo la forza verticale. sul piede oltre a questa agisce anche una forza laterale e una forza antero-posteriore. il movimento della corsa è molto complesso, non è assimilabile semplicemente a quello di una palla che rimbalza in avanti.
- spiritolibero
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- Iscritto il: mar 3 gen 2017, 12:28
Re: IL METODO HADD
Spiega per noi ignoranti. In termini semplici.lucaliffo ha scritto: mer 25 gen 2017, 20:34 ....
2) pochi sanno che nella corsa non c'è solo la forza verticale. sul piede oltre a questa agisce anche una forza laterale e una forza antero-posteriore. il movimento della corsa è molto complesso, non è assimilabile semplicemente a quello di una palla che rimbalza in avanti.
1,73m x 57kg
obiettivi: mezzofondista in cerca di sfide
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Re: IL METODO HADD
- laterale: si appoggia in zona esterna, poi il centro di pressione si sposta verso l'interno. questo avviene in maggior misura per chi appoggia meso-avampiede.spiritolibero ha scritto: mer 25 gen 2017, 20:39Spiega per noi ignoranti. In termini semplici.lucaliffo ha scritto: mer 25 gen 2017, 20:34 ....
2) pochi sanno che nella corsa non c'è solo la forza verticale. sul piede oltre a questa agisce anche una forza laterale e una forza antero-posteriore. il movimento della corsa è molto complesso, non è assimilabile semplicemente a quello di una palla che rimbalza in avanti.
- anteroposteriore. chi appoggia meso-avampiede: appoggia in zona metatarsale, poi il centro di pressione si sposta INDIETRO verso il tallone e infine in avanti. per i tallonatori invece si sposta solo in avanti.
vabbè, in realtà è la stessa forza-peso che si scarica in 3 vettori.
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Re: IL METODO HADD
Capito.lucaliffo ha scritto: mer 25 gen 2017, 21:57- laterale: si appoggia in zona esterna, poi il centro di pressione si sposta verso l'interno. questo avviene in maggior misura per chi appoggia meso-avampiede.spiritolibero ha scritto: mer 25 gen 2017, 20:39Spiega per noi ignoranti. In termini semplici.lucaliffo ha scritto: mer 25 gen 2017, 20:34 ....
2) pochi sanno che nella corsa non c'è solo la forza verticale. sul piede oltre a questa agisce anche una forza laterale e una forza antero-posteriore. il movimento della corsa è molto complesso, non è assimilabile semplicemente a quello di una palla che rimbalza in avanti.
- anteroposteriore. chi appoggia meso-avampiede: appoggia in zona metatarsale, poi il centro di pressione si sposta INDIETRO verso il tallone e infine in avanti. per i tallonatori invece si sposta solo in avanti.
vabbè, in realtà è la stessa forza-peso che si scarica in 3 vettori.
Mi sembra che la meccanica per chi appoggia di tallone sia più semplice rispetto a chi appoggia di meso-avampiede.
Questo che conseguenze comporta?
Intendo a livello di economicità dell'azione di corsa e di potenziali traumi.
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obiettivi: mezzofondista in cerca di sfide
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